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Storia
dello Spionaggio |
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Fin
dalle origini la raccolta di notizie di vitale importanza fu utile
a prevenire e ad attenuare gli attacchi dei nemici.
Già i Sumeri nel 4.000 a.C. disponevano di un servizio informativo
nelle loro città – stato.
Il primo impero della storia, fondato da Sargon di Akkad (2334 a.C.
– 2279 a.C, utilizzava una discreta rete spionistica per poter tener
sotto controllo gli stati limitrofi.
Gli antichi egizi svilupparono in modo approfondito un sistema per
l'acquisizione di informazioni, a danno degli Ittiti, dopo la Battaglia
di Kadesh (1296 a.C.) e per controllare la Nubia. In poche occasioni
il servizio segreto egizio mancò al suo còmpito.
Il primo di questi periodi coincide con la situazione caotica che
seguì al tentativo di riforma religiosa in senso monoteistico attuata
dal faraone Amenhotep IV Akhenaton (1369 a.C. – 1332 a.C.), culminata
in un putsch militare dopo una serie di regni di faraoni poco rappresentativi,
da parte del generale Horenheb (1342 a.C. – 1303 a.C.), quando il
regno s'indebolì progressivamente. Il secondo di questi periodi
vede l'avvento della XXV dinastia di faraoni nubiani (760 a.C.)
e la loro cacciata da parte degli Assiri (671 a.C.). In entrambi
i casi non fu prevista l'invasione straniera, del Regno di Kush
prima, e dell'Assiria poi. Infine, il tracollo definitivo del plurimillenario
regno egizio nel 525 a.C., quando il re persiano Cambise (563 a.C.
– 521 a.C.) sconfisse il faraone Psammetico III (548 a.C. – 525
a.C.) nella battaglia di Pelusio, il che fu possibile grazie anche
alla disorganizzazione del servizio informativo egizio.
È noto che anche gli Ebrei usavano delle spie nella secolare contesa
coi Filistei.
Gli Assiri erano costantemente informati di quanto succedeva in
Egitto, tanto che lo invasero preventivamente e lo tennero per un
ventennio soggiogato quando si profilò il pericolo di una guerra
duratura. (671 a.C. – 649 a.C. La situazione caotica che si sviluppò
in Assiria a partire dal 621 a.C., di vera e propria guerra civile
fece sì che il servizio d'informazioni venne meno e ne approfittarono
i nemici interni (Babilonia) ed esterni (Media ed Elam) per stringere
un patto di alleanza con cui sconfiggere l'ultimo re assiro, Sin
– Shara – Ishkun (633 a.C. - 612 a.C.) e distruggere per sempre
la potenza assira (distruzione delle città di Assur, 614 a.C., Ninive,
612 a.C., capitolazione della piazzaforte di Harran, 609 a.C.).
Alla caduta dell'Assiria seguì un sessantennio di equilibrio di
forze tra le potenze dell'epoca. Le sfere d'influenza vedevano un
sostanziale equilibrio tra la Media di re Ciassare ([[Hvakhshathra,
651 a.C. – 584 a.C.) prima e di re Astiage (Ishtovigu, 607 a.C.
– 549 a.C. poi, l'Egitto, il Regno Caldeo di Babilonia sotto re
Nabucodonosor II (629 a.C. – 562 a.C.), la Lidia di re Creso (626
a.C. – 546 a.C.) e Sparta. Ma nessun servizio segreto previde la
rivolta di Ciro il Grande (591 a.C. – 529 a.C.) di Persia contro
la Media ed il fulmineo colpo di mano che gli fece conquistare l'impero
dei Medi nella primavera del 550 a.C.
Rotto l'equilibrio, i diversi servizi segreti non riuscirono più
a mantenere lo stato di bilanciamento delle forze tra i summenzionati
stati ed i Persiani procedettero ad annettersi, nell'ordine, la
Lidia nel 547 a.C. con le città greche della Ionia, Babilonia nel
538 a.C., Cipro e le isole del Dodecaneso nel 532 a.C., la Tracia
nel 528 a.C., l'Egitto nel 525 a.C., la Macedonia nel 521 a.C.,
l'Epiro nel 519 a.C. È altresì attestato che, nel 518 a.C., terminata
la conquista dell'India e del Pamir, il re persiano Dario I (549
a.C. – 486 a.C., avesse inviato emissari sotto mentite spoglie per
avere notizie della Grecia e della Magna Grecia al fine di procedere
all'annessione di tutti questi territori e – forse – dell'intera
Italia.
Anche la rivolta ionica contro i Persiani (500 a.C. – 494 a.C.)
pare fosse iniziata tramite un codice segreto, stando al racconto
dello storico Erodoto d'Alicarnasso (484 a.C. – 425 a.C.). egli
tramanda infatti che Aristagora di Mileto (538 a.C. – 487 a.C.)
aspettasse l'ordine di Istineo (554 a.C. - 494 a.C.) per iniziare
la ribellione e che tale ordine gli giungesse scritto sulla nuca
di uno schiavo, dopo che gli furono ricresciuti i capelli.
Di nuovo Erodoto narra che la Seconda Guerra Persiana (481 a.C.
– 479 a.C.) fallì, forse ad opera di un informatore greco alla corte
del re persiano Serse I (519 a.C. – 465 a.C.), tal Demarcato (530
a.C. - 467 a.C.) che, venuto a conoscenza del piano d'invasione
persiano, invio in Grecia un suo schiavo recante una tavoletta di
cera vergine, ma il cui supporto di legno al di sotto dello strato
di cera, recava dipinto il messaggio d'allarme per Sparta. Questo
al fine d'eludere il controllo delle guardie di frontiera persiane.
Comunque, anche da parte persiana, si provvide a preparare l'invasione
della Grecia con la corruzione tramite un agente segreto di sesso
femminile, tal Targhelia (502 a.C. - 448 a.C.), una cortigiana bellissima
originaria di una delle città greche dell'attuale Turchia sottomesse
alla Persia. Il re persiano corrompeva gli uomini più in vista delle
città greche con oro e favori di natura sessuale al fine di non
trovare ostacoli nell'avanzata.
Se, durante la Guerra del Peloponneso (aprile 431 a.C. - maggio
404 a.C.), sia Atene che Sparta spesso fecero utilizzo di spie,
è durante il regno di Alessandro Magno (21 luglio 356 a.C. - 13
giugno 323 a.C.) che lo spionaggio compie un salto di qualità, come
dimostra la soppressione della rivolta che vide coinvolti il generale
Parmenione (401 a.C. - 329 a.C.) ed il di lui figlio, il generale
Filota (358 a.C. - 330 a.C.).
Incidenti di spionaggio sono ben documentati nel corso della storia:
gli scritti dello stratega cinese Sun Tzu (548 a.C. – 496 a.C.)
contengono informazioni sull'inganno e sulla sovversione.
Agenti segreti erano al servizio dei Romani almeno dall'epoca dell'ultimo
re, Tarquinio il Superbo (551 a.C. - 474 a.C.), quando organizzò
un complotto per impossessarsi della città di Gabii, dopo averne
fatto uccidere i personaggi di maggior risalto grazie ad un commando
di spie. Anche gli Etruschi della città di Chiusi possedevano agenti
segreti. Romani ed Etruschi non riuscirono però a prevenire l'invasione
dei Galli di Brenno nel 390 a.C.
Giulio Cesare (101 a.C. – 44 a.C.) impiegò la crittografia dei documenti
durante la Guerra Gallica (58 a.C. – 52 a.C. Il metodo, semplice
ma efficace, consisteva nella traslitterazione, dove ad una lettera
ne veniva sostituita un'altra, come attestato nel De Bello Gallico.
L'Impero Bizantino possedeva un notevole organico di uomini dediti
allo spionaggio, al sabotaggio, alla corruzione, all'omicidio mirato.
Ne è testimonianza l'episodio della congiura ordita ai danni del
re degli Unni, Attila (406 d.C. - 453 d.C.), che avrebbe dovuto
concludersi con l'omicidio del re barbaro. Ma anche Bisanzio pullulava
di agenti che praticavano il doppio gioco e di agenti del controspionaggio
ed il piano venne sventato.
Durante il Medioevo e fino alla sua caduta 1797, fu la Serenissima
Repubblica di Venezia la potenza meglio organizzata in tema di servizi
segreti. Il servizio segreto lagunare era dotato di fondi pressoché
illimitati e quasi del tutto svincolato da controlli, appunto perché
da esso dipese in più d'un'occasione la sopravvivenza di Venezia
stessa.
Più di recente hanno giocato una parte importante nell'Inghilterra
elisabettiana (vedi Francis Walsingham), e durante il Giappone feudale
venivano spesso usati i Ninja per ottenere informazioni. Molte moderne
tecniche di spionaggio erano già state sviluppate.
Anche se in Occidente lo spionaggio fu praticato fin dall'antichità,
particolarmente da Egiziani, Cartaginesi e Romani, ma le prime organizzazioni
regolari spionistiche si svilupparono solo nel XVI secolo, presso
vari Stati europei, specialmente in Francia e Gran Bretagna.
Il re Luigi XIV di Francia (il “Re Sole”, 1638 – 1715 diede un notevole
impulso all'organizzazione dei servizi segreti.
Durante la Rivoluzione Francese ed il successivo regno di Napoleone
I (1769 – 1821) i servizi segreti (la Suretè) ebbero un ruolo molto
attivo. |
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Spionaggio
moderno |
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Il
creatore dei moderni sistemi di spionaggio può considerarsi il tedesco
Wilhelm Stieber(1818 - 1882), che verso ala fine del XIX secolo,
organizzò vaste reti di agenti di ambo i sessi e di varie categorie
sociali dislocati in tutte le parti del mondo e facenti capo a centri
periferici, subordinati a loro volta ad un organo centrale, una
struttura altamente verticalizzata. Sull'esempio tedesco sorsero,
in vari paesi, organizzazioni analoghe variamente denominate, quali
l'Intelligence Service in Inghilterra, la Central Intelligence Agency
(CIA) negli Stati Uniti, il Deuxieme Bureau in Francia, il Servizio
Informazioni Militari (SIM) in Italia, l'Organizzazione preposta
alla sicurezza dello stato (KGB) in Unione Sovietica, il Mossad
in Israele, etc. che si distinsero per le loro brillanti azioni
durante la Prima guerra mondiale ed ancora di più nel corso della
seconda.
Nei vari paesi sorsero centrali di spionaggio - controspionaggio
e, per alcuni stati, spionaggio - polizia politica. |
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